Emergenza di Strada: Una mano tesa verso il basso
“Non esiste un dare che non sia nello stesso tempo un ricevere” (Vannuccio Barbaro)
Una mano verso il basso per dare e una che si protende verso l’alto per ricevere; è l’immagine che mi viene in mente pensando ai senza fissa dimora, mondo controverso e pieno di contraddizioni ma in realtà fatto di persone come noi che chissà se per sfortuna, destino, scelta di vita, necessità si trovano dall’altra parte della strada, infreddoliti, senza nome a volte, e con una bottiglia di alcol di più o un cane per farsi compagnia. Più volte in occasione anche di viaggi in terre piuttosto povere, mi è capitato di incrociare sguardi affranti dal dolore, dalla fatica, dalle difficoltà di una vita per strada pur mantenendo in certi casi il sorriso. Una delle ragioni che mi ha avvicinato a questa realtà è stata la curiosità e l’esigenza di “aiutarmi” cercando di essere utile a qualcuno. Come per magia l’immagine iniziale è diventata realtà: sono io la persona che protende il braccio verso il basso per dare…. ma anche quella che allunga la mano verso l’alto per ricevere. Non si tratta, infatti, di uno scambio alla pari; credo di aver ricevuto in tutti i servizi svolti molto di più di tante coperte o bevande calde consegnate. Ho ricevuto un posto in prima fila per un film su quelle vite, per alcuni invisibili e che passano inosservate nella rumorosa frenesia delle grandi città, con la possibilità di guardare, commuovermi e condividere istanti di vita con gli attori. Alla fine della serata quando torni ormai a casa, prendi coscienza dell’impossibilità di arginare un problema come quello dei senza tetto ma al tempo stesso comprendi come l’umanità, che è propria di ognuno di noi, è in grado di salvarci nonostante tutte le difficoltà esistenti.
Caroli Francesca, volontaria CIVESS