Non solo Pane, ma Comunità!

La Raccolta Alimentare viene svolta attraverso l’attivazione di “carrelli solidali” presso i punti vendita che hanno dato la loro disponibilità. Nel “carrello solidale” è possibile donare 365 giorni l’anno. Accanto al “carrello solidale” abbiamo le giornate di Raccolta Alimentare in presenza. I generi alimentari donati vengono trasportati in magazzino per essere censiti e preparati per le consegne che avvengono tutte le settimane verso le Caritas che ne fanno richiesta.
Questo servizio è un servizio a più mani: c’è chi dona andando a fare la spesa, i volontari che raccolgono nel carrello solidale o in presenza i beni donati, i volontari che in dispensa li censiscono e preparano per le consegne, e infine i volontari della Caritas e delle comunità che si occupano delle persone in difficoltà che provvedono a distribuirli perché a nessuno manchi il pane sulla tavola.
Tanti semplici gesti, ma allo stesso tempo forti per ogni incontro che generano. La Raccolta Alimentare esprime il desiderio di incontrare la gente, raccontare chi siamo e proporre un gesto concreto, possibile a tutti, per dare un contributo al grave problema di persone e delle famiglie in difficoltà. Persone e famiglie che hanno volti, storie, cuori e anime, non sono numeri.
Oggi le persone in povertà assoluta nel nostro Paese sono sempre di più. Siamo di fronte a un fenomeno strutturale e in significativo aumento.
La crisi economica, la pandemia covid, le guerre, l’ aumento dei prezzi hanno aggravato la situazione delle categorie più fragili. Ma l’emergenza è diventata l’ordinarietà e non fa più rumore. Per questo, ancora una volta, la Raccolta Alimentare riporta l’attenzione su questa situazione di fronte alla quale non si può rimanere indifferenti. La Raccolta Alimentare non è questione solo di pane, ma di riscoprirsi comunità, di imparare ad esserlo. È una condivisione che crea legami, che ci mette nella condizione di riscoprire quanto è bello vivere con un cuore aperto, disponibile, più sereno non perché scompaiano i problemi, ma perché si sperimenta che si può non essere soli nell’affrontare la vita. Non è questione solo di pane, è una questione di comunità!

Colaiacomo Claudia, volontaria CIVESS

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